Generale e patriota polacco. Prese parte alla rivoluzione polacca del 1830; nel
1844 diresse il movimento rivoluzionario nella Polonia prussiana, indi si
rifugiò in Francia. Passato nel Granducato di Poznàn nel 1846,
venne arrestato e condannato a morte, pena commutata poi in ergastolo. Liberato
in seguito alla rivoluzione di Berlino del 1848 fu chiamato in Sicilia (dopo
aver scontato alcuni mesi di carcere per aver appoggiato la nuova rivoluzione
polacca), dove fu a capo dell'esercito rivoluzionario; ferito nel 1849, dovette
lasciare il comando. Combatté con gli insorti di Baden e, dopo la loro
sconfitta, riparò in Francia. Entrato in rapporto nel 1860 con Garibaldi
e Kossuth, nel 1861 costituì a Ginevra la Legione slava, dirigendo
contemporaneamente per alcuni mesi la Scuola militare polacca di Cuneo. A capo
della rivoluzione polacca del 1863, fu sconfitto dai Russi. Si ritirò
quindi a vita privata a Parigi e si dedicò a studi storici. Tra i suoi
scritti:
Histoire de la révolution de Pologne (1837);
Relation
de la campagne de Sicile en 1849 (1849, con un appendice nel 1880);
De la
nationalité polonaise dans l'équilibre européen (1856)
(Nemours 1814 - Parigi 1878).